Per iniziare a conoscerlo provatelo a crudo su primi piatti e carpacci, bruschette, in cottura da utilizzare per la preparazione di sughi e nelle fritture (ideale perché resiste fino a 220°C senza alterare la sua composizione; gli altri oli, alla stessa temperatura, provocano invece la formazione di polimeri che possono provocare lesioni all’apparato cardiovascolare, ai reni e al fegato).